Il Municipio di Pescara. Era veramente necessario entrarci?


Municipio di Pescara. Chissà se entrarci era stata una buona idea.

Il Municipio di Pescara non era più quello di sempre da quando tutto era cominciato. Sarà stato per la strana luce verdastra che rifletteva dalla facciata principale, o per quelle incrostazioni anomale che avevano iniziato a ricoprirlo lungo la torre dell’orologio fino a scendere giù, addirittura sulla scalinata d’ingresso. O forse sarà stato addirittura per colpa di quell’atmosfera di angoscioso silenzio che gli aleggiava intorno. Comunque sia una cosa era certa, quello non era più lo stesso Municipio che aveva per anni sovrastato il lungofiume di Pescara.

Tutto era cominciato con quella maledetta nuvola verde che aveva ricoperto ogni angolo della città. E quando l’inferno era scoppiato, la nuvola gassosa che non aveva mai smesso di aleggiare su ogni casa e in ogni strada ormai vuota si era trasformato in qualcos’altro. Qualcosa che aveva fatto del cielo sopra la città un ammasso compatto che era semplicemente impossibile descrivere.

Sembrava come se quel verde solido avesse congelato ogni cosa sopra e sotto le nuvole, rendendo l’orizzonte come un lenzuolo spiegazzato e appallottolato pronto a cadere come un unico blocco. Il cielo era semplicemente sparito, e l’alone di mistero solido che aveva paralizzato ogni cosa sembrava indicare una sola direzione. Il Municipio di Pescara.

Il segnale era chiaro, non poteva essere ignorato a lungo da nessuno di loro. Ecco perché dovevano entrarci. Le risposte, forse, erano tutte lì dentro.

Ma era stata davvero una buona idea varcare quel portone ed entrare nel Municipio? I ragazzi avrebbero scoperto sulla loro pelle quanto amaro e doloroso potesse essere il destino che li attendeva dentro quel luogo austero. E uscirne vivi sarebbe stato solo un labile desiderio, a cui avrebbero sicuramente  rinunciato se in cambio avessero potuto chiedere di dimenticare ciò che avevano visto!

Continua a leggere e scopri da solo come andrà a finire.